Caro-barile, calano i consumi petroliferi in Italia
Italia il 14-06-2008 | da redazione | Letta 2869 volte
“Ogni goccia di energia prodotta bruciando dei fossili è moltiplicata dal pianeta più di cento volte dalla susseguente cattura di luce solare prodotta dalle emissioni di C02, conseguenti appunto dalla combustione fossile. In altre parole, il prezzo energetico risultante per il nostro Pianeta è ben due ordini di grandezza maggiore del calore iniziale, direttamente prodotto dall’uomo che lo ha generato. Esistono solamente due sorgenti naturali che hanno la capacità di assicurare la sopravvivenza energetica dell’umanità oltre l’era dei fossili, il cui consumo peraltro dovrà essere ridotto sostanzialmente al fine di evitare intollerabili cambiamenti climatici. Esse sono l’energia proveniente dal sole e una nuova forma di energia nucleare, ottenuto per fissione o per fusione di elementi leggeri, dei quali esistono immense riserve”.
Prof. Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica
Una volta tanto dall’Unione Petrolifera Italiana arriva una buona notizia per l’ambiente: l’innalzamento dei prezzi ha fatto calare di nove punti percentuali la domanda di benzina per autotrazione, 95.000 tonnellate in meno rispetto ad un anno fa. In generale, i consumi petroliferi in Italia a maggio 2008 sono stati di 6,8 milioni di tonnellate, 269.000 tonnellate in meno rispetto al maggio 2007 con un calo del 3,8%.
Nella direzione di una graduale diminuzione dell’utilizzo di combustibili fossili, a tutto vantaggio dell’impiego delle fonti rinnovabili, si inserisce l’ultima iniziativa dell’ENEL, che ha appena acquistato progetti eolici in Francia per 120 MW. L’obiettivo è quello di realizzare entro il 2012 circa 500 MW di campi eolici nella terra di Asterix, attraverso la controllata Enel Erelis. Una volta completati, questi campi consentiranno “risparmi” per circa un milione di tonnellate di CO2 all’anno, fornendo energia rinnovabile a 350.000 famiglie. “La crescita di Enel nel promettente mercato francese è parte di una strategia mondiale di sviluppo delle fonti rinnovabili e delle nuove tecnologie che prevede investimenti per 7,4 miliardi di euro entro il 2012” spiega l’azienda in un comunicato.
Intanto al Parlamento Europeo il 12 e 13 giugno la società civile è stata chiamata a discutere in una pubblica Agorà sul Climate Change, insieme esperti del calibro di Jeremy Rifkin, tra i più fervidi sostenitori dell’energia che viene dall’idrogeno, ed alle alte cariche delle Istituzioni europee. I partecipanti si sono suddivisi in quattro gruppi di lavoro dedicati a Risorse, Tecniche, Solidarietà, Economie e Istruzione. I documenti conclusivi sono consultabili sul sito istituzionale. Al Parlamento Ue èin discussione proprio in questi giorni il terzo “Pacchetto Energia”: energia pulita, più scelta e prezzi concorrenziali, queste le prerogative principali del provvedimento, che potrebbe portare, la settimana prossima, ad un voto che di fatto rivoluzionerebbe il mercato del gas in Europa, con la separazione fra offerta e produzione di elettricità. I deputati saranno chiamati ad esprimersi anche sull'istituzione dell'Agenzia Europea per la cooperazione dei regolatori dell'energia. La commissione parlamentare industria ha già votato lo scorso 28 maggio la relazione affidata all'eurodeputato britannico Giles Chichester (PPE-DE), che insiste sulla necessità di conferire alla nuova agenzia poteri di regolatore, contrariamente al piano previsto dalla Commissione europea. I deputati chiedono che il nuovo istituto fissi la propria sede a Bruxelles e cooperi regolarmente con il Parlamento europeo.
(buonaidea)
Per approfondire:
- Jeremy Rifkin - The Foundation of Economic Trends
- Parlamento UE/1 - Il pacchetto energia sul tavolo dei deputati
- Parlamento UE/2 - Pacchetto energia: tocca al mercato del gas
- Rinnovabili.it – Fossili o rinnovabili?
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