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Annie Leonard torna sull’argomento dell’impatto delle aziende sull’ambiente. Questa volta ci spiega quali sono i rischi dell’ultima trovata delle multinazionali per continuare ad inquinare facendo credere il contrario.

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Data di scadenza e corretta conservazione: quello che le aziende non dicono

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del 27/12/2008 | da redazione | idea letta 9878 volte
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Per i prodotti alimentari la "Data di scadenza" indica la data entro cui le aziende assicurano l'integrità delle proprietà organolettiche. Di solito, superato questo limite, il prodotto è ancora commestibile ma perde molte delle sue qualità. Altre volte invece la data di scadenza è imposta per decreto, si tratta dei prodotti più deperibili come uova, prodotti lattieri freschi, carne e pasta.

In questo caso cibarsene, potrebbe essere pericoloso per la salute e quindi altamente sconsigliato.

 

Per quanto riguarda i farmaci invece, la scadenza tra i 2 e i 5 anni si riferisce a confezioni integre. Questo significa che dopo l'apertura, la scadenza si accelera e le date segnalate si accorciano. Anche se non è detto che una medicina scaduta diventi tossica, è comunque meglio non usufruirne poiché con il tempo, il principio attivo, diventa meno efficace.

Per i farmaci poi è molto importante il luogo di conservazione. Molti infatti li ripongono nell'armadietto del bagno, in cucina o nello sportello del frigo. Ambienti pessimi perché più soggetti a calore e umidità, fattori che ne accelerano la degradazione.

 

Il nostro consiglio è quello di riporli in una scatola da conservare nello sgabuzzino o nell'armadio in camera da letto, lontano comunque dalla luce e da fonti di calore.

 

Tags: alimentazione suggerimenti salute

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